Libro: Paolo Sorrentino, Toni Pagoda e i suoi amici – La mia recensione

Autore: Savino Bartolomeo 4-05-2020

Il mondo di Tony Pagoda è grande, non si lascia contenere da un solo libro.  E io pure, di viaggi in Brasile, ne ho fatti persino due, perfetto. E così, eccolo di nuovo, con una serie di nuove esperienze che a lui non sono piaciute per niente.

In questo secondo libro, Sorrentino, descrive ancora più minuziosamente il mondo borderline dello spettacolo anni ’80 e il viaggio all’interno dell’umanità miserabile. Tony li incontra tutti, dal mago Silvan a Carmen Russo, da Antonello Venditti a Maurizio Costanzo. Tutti protagonisti delle sue tirate introspettive.

Elemento centrale del libro è la nostalgia, grande risorsa dell’essere umano. La nostalgia è un’ancora alla quale attaccarsi, una valvola di sfogo per restare incollati alla parte migliore di sé, cioè il passato.

E’ un libro che non dà tregua, come Tony. Sale e scende in un ritmo vertiginoso come la coca e le nottate dei cantanti di musica leggera di quegli anni. Straordinari veicoli per entrare ovunque, con la totale incoscienza e l’assoluta consapevolezza di chi riesce a passare intere serate col malavitoso di turno un minuto prima di incontrare il più fine intellettuale della città.

“Sopra la sua testa, il mondo sta morendo, ma lui se ne fotte, ha capito finalmente come far volare un pianoforte e crede che quando porterà questa novità dinanzi al mondo, esso rinsavirà”. 

Scorrevole, leggero e divertente è di un borderline che fa paura.

Se volete ridere di gusto e rivivere la tragedia esistenziale di un uomo, che poi è anche la drammatica storia degli ultimi anni del nostro Paese, leggete questo libro.

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Piacevole approfondimento del primo libro di Paolo Sorrentino: Hanno tutti ragione

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