
Torneremo a viaggiare.
Con nuove modalità, con maggiore attenzione all’ambiente e alla salute ma torneremo a viaggiare.
Chiedete a chiunque “la prima cosa dopo la quarantena?” e tutte le risposte saranno esperienze. Viaggi, uscite, weekend, relazioni, ristoranti, cene, spettacoli. Nessuno sogna l’acquisto di beni materiali.
Ci stiamo evolvendo.
Il dolore di questa clausura è il maestro. E noi, viaggiatori, sappiamo che il dolore fa parte del viaggio, senza il quale il viaggio non sarebbe degno di essere compiuto.
Torneremo a viaggiare perché la bellezza, non è solo un privilegio o una coccola verso se stessi, ma è un bene primario. Come il tetto. Come l’acqua. Come il piacere di un bagaglio leggero e improvvisato.
Ci andremo a prendere quella conversazione intima con una persona a noi cara, magari al tramonto, su una barca, con la sensazione di essere esattamente dove si deve essere.
Sta passando la notte gelata, siamo vivi e vogliamo che ci travolga l’estate.
Torneremo a viaggiare.
Felici, come chi ha scontato la propria pena.