Presi totalmente in contropiede, gli imprenditori della ristorazione o con strutture ricettive, potrebbero commettere errori in termini di comunicazione. Come non capirli del resto. Il turismo come intero settore fino a soli 20 giorni fa, cresceva di minuto in minuto e nulla avrebbe fatto neanche lontanamente pensare, ad un’evoluzione di questa portata storica nel primo semestre 2020.
Non è facile trovarsi del tutto imprevedibilmente a gestire cancellazioni, paure, dipendenti, incertezze, mutui e quant’altro.
In questi casi non bisogna farsi prendere dal panico e guardare come si muovono i gradi player dell’industria turistica.

Come e cosa stanno comunicando dai loro siti web e canali social i migliori resort o ristoranti del mondo?
Innanzitutto chi vende vacanza, cioè gioia e divertimento, deve cercare di mantenere il tono di voce che ha sempre avuto. Non può, da un momento all’altro, farsi travolgere dalle emozioni. Questo non vuol dire fare finta che nulla sia successo. La situazione è seria e delicata, inutile nasconderlo.
Comunicare con onestà e trasparenza il momento e cosa si intende fare a tempesta passata.
Per esempio, ho visto i migliori resort al mondo pubblicare fotografie con tutto lo staff (SORRIDENTE!) e messaggi quali “ci metteremo ancora più impegno, ti accoglieremo meglio di prima”.
Equilibrio.
Questa è la strada giusta. È inutile fare offerte al ribasso con scontistiche su prenotazioni o altro. L’ultimo dei pensieri dei clienti, in questo momento, è prenotare un viaggio.
E chi scrive è un viaggiatore seriale.
Occupiamo questo tempo per formarci, fare un po’ di back-office e sistemare i canali di comunicazione, concentrandoci sulla ripresa. Il punto di partenza sarà quasi sicuramente legato alla riscoperta della territorialità. Questo perché le persone riscopriranno il gusto di viaggiare e vorranno contribuire alla rinascita del territorio in cui si trovano. È una tendenza già emersa, ma si riproporrà in maniera ancora più forte.
In un contest sui social, alla domanda “qual è la prima cosa che farai finita la quarantena?”, tutte le risposte sono state declinate in azioni esperienziali. Viaggi, uscite, weekend, amici, ristoranti, cene, spettacoli e chi più ne ha, più ne metta. Nessuno ha risposto immaginando l’acquisto di beni materiali.
Resto quindi fiducioso sulla ripresa immediata di tutto il settore dopo questo scossone di portata storica.
Pertanto, non svendiamo le strutture. Lasciamo tranquillamente la possibilità di cancellazione, se la modalità di prenotazione precedente era questa. Rinforziamo il servizio! I clienti saranno ancora più sensibili nelle prime uscite così tanto idealizzate, non deludiamoli.
Qualità.
Le destinazioni già affermate, con flusso turistico interrotto bruscamente, saranno le prime a ripopolarsi. Le località costiere più delle città d’arte, maggiormente interessate da turismo estero. Certo ci vorrà tempo ma, le immagini delle nostre città drammaticamente deserte hanno fatto il giro del mondo. La voglia di Italia tornerà.
Sta a noi, adesso, essere consapevoli di quello che abbiamo e all’altezza di tanta bellezza.









