Perché Cultura e Turismo sono fondamentali per lo sviluppo del territorio

Autore: Savino Bartolomeo 3-03-2020

L’industria turistica vale il 13% del nostro PIL. Siamo il paese europeo con il maggior numero di lavoratori nel settore con 4,2 milioni di addetti nel 2019. Fino a novembre sono arrivati in Italia circa 120 milioni di passeggeri internazionali, quasi il 6% in più rispetto allo scorso anno. Ora l’obiettivo dev’essere quello di attirare più viaggiatori stranieri in Italia privilegiando un’offerta di qualità.

Potente fattore di attrazione turistica, fra i tanti tesori inestimabili che funzionano da traino per l’intero flusso di viaggiatori per la penisola, ci sono i nostri 55 siti patrimonio dell’UNESCO. Ad esempio Matera con i suoi Sassi è stata l’anno scorso la capitale europea della cultura, attirando più di 1 milione di visitatori.

La Reggia di Caserta o le Isole Eolie, l’Etna, le Dolomiti, Castel del Monte e i Trulli di Alberobello, i paesaggi naturali vitivinicoli in Piemonte e ancora i centri storici delle città d’arte: Roma, Venezia, Firenze, Siena, sempre apprezzati dai turisti di tutto il mondo.

Il numero di turisti stranieri in arrivo continua a crescere numericamente. Cresce anche la spesa individuale e il numero di notti trascorse nelle località turistiche dalle quali partire per ricercare l’Italia meno conosciuta.

Valorizzare il patrimonio culturale esistente, non deve pertanto intendersi solo come il recupero del passato. Significa piuttosto ampliare l’offerta culturale e ricreativa con nuove iniziative e nuovi poli di attrazione, mettendo a profitto la vocazione di questi luoghi a fornire servizi (amministrativi, formativi e scolastici, culturali e ricreativi, commerciali, turistici ecc..), il suo potenziale bacino di utenti (cittadini, pendolari, abitanti dei comuni limitrofi e turisti), la posizione geografica i collegamenti (ferrovia, porto e aeroporto).

I beni culturali possono rappresentare dunque la leva per promuovere uno sviluppo duraturo e sostenibile che investa in settori come il sociale, che eserciti benefiche influenze sul welfare e promuova i processi economici non solo attraverso il tradizionale settore turistico, ma caratterizzando la produzione di beni e servizi culturali, che resteranno come ricchezza sul territorio a vantaggio del turista e di tutti gli abitanti locali.

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