Gli addetti ai lavori del settore turistico avranno spesso sentito, negli ultimi anni, parlare di turismo sostenibile. Ora più che mai, con l’urgenza di rimettere al centro la situazione climatica mondiale, quando parliamo di innovazione, non si può più prescindere dal paradigma della sostenibilità.
Cosa è dunque il turismo sostenibile?
Il turismo sostenibile è la presenza di strutture e servizi turistici realizzati in modo tale da non distruggere o penalizzare il panorama, il mare e soprattutto l’ambiente.
Il turismo sostenibile favorisce il soggiorno dei turisti nell’entroterra, lasciando intatta la costa allo stato naturale. I villeggianti possono raggiungere il mare mediante servizi di navette, in bicicletta e godersi la vacanza immersi nella natura, senza opere in sacro antico cemento nelle vicinanze.

Si pensa spesso, per questo, che il turismo sostenibile sia nemico dell’attività edilizia ed imprenditoriale, quando invece oggi ci sono infiniti materiali naturali per la costruzione di stabilimenti e strutture ricettive in prossimità del mare.
Ogni impresa deve impegnarsi fin da subito, senza mezze misure, a mettere l’ambiente in cima alla propria lista di priorità. L’ecosostenibilità deve essere un prerequisito per stare sul mercato, non più un vanto pubblicitario o un’invenzione di marketing. Non possiamo più permettere che la cura per il nostro pianeta sia una questione di importanza secondaria, sempre subordinata al profitto.
Il turismo sostenibile soprattutto, deve essere strumento per contribuire alla crescita economica e all’occupazione, nonché allo sviluppo delle regioni meno progredite. Aumentandone la ricchezza, distribuita tra le popolazioni residenti, aumenterebbe anche la richiesta di nuovi servizi e altre attività sociali ed economiche sul territorio.
Il Meridione italiano è ancora ricco di spiagge da custodire meglio di come si trovano.
Svilupparle modo sostenibile significa conservarle per un tempo illimitato, senza alterarne la bellezza che le contraddistingue nel mondo.









